mercoledì 5 novembre 2008

FATTORI AGENTI SULLA RESISTENZA A FATICA

7) FATTORI AGENTI SULLA RESISTENZA AD INTAGLIO

La resistenza a fatica delle provette dipende da innumerevoli fattori, ma i principali sono:

  1. Stato superficiale
  2. Effetto intaglio

Lo stato superficiale si distingue in:

  1. Geometrico, quando si riferisce al valore di rugosità (Ra) e della morfologia della superficie.

  2. Meccanico, quando si riferisce alle caratteristiche di resistenza della pellicola esterna.

Stato superficiale geometrico

Nella tabella successiva sono riportati i valori della tensione limite per provette di acciaio bonificato e sottoposte a sollecitazioni alternata simmetrica.













  • Per gli acciai a bassa resistenza l’influenza della rugosità è poco sensibile.

  • Per gli acciai ad alta resistenza l’influenza della rugosità è tanto più sensibile quanto maggiore è la resistenza meccanica.

  • La rugosità ha un ruolo di fondamentale importanza e in ciò possiamo trovare non solo la causa delle frequenti rotture.

  • Nella rugosità trova anche giustificazione l’aumento delle rotture quando si è voluto risolvere il problema con l’aumento di Rm.

  • Stato superficiale meccanico

  • Si considerare due diverse situazioni:
  1. La superficie ha caratteristiche meccaniche inferiori rispetto al nucleo.

  2. La superficie possiede caratteristiche meccaniche superiori rispetto al nucleo.

Quest’ultima situazione può essere imputata a molteplici cause, alcune delle quali sono elencate di seguito:

  • Trattamenti termochimici

  • Trattamenti fisici

  • Depositi elettrolitici

  • Anodizzazione

Trattamenti termochimici di diffusione

  • I trattamenti termochimici modificano la superficie di un materiale per diffusione di un elemento.
  • L’aumento della resistenza a fatica è dovuta alla generazione di uno stato tensionale compressivo superficiale.
  • Quest’ultimo tende a chiudere i microdifetti da cui si possono generare le cricche.

Si riporta, per esempio, il trattamento di marstressing.

  • Il trattamento ha consentito di triplicare la durata dei cuscinetti a sfere.
  • Lo strato di compressione superficiale interessa una profondità di circa 0,25 mm.

Trattamenti fisici


Abbiamo due trattamenti fisici:

  1. La pallinatura
  2. La rullatura
  • La finalità è quella di creare uno stato di tensione superficiale a cui corrisponde un sensibile aumento della resistenza a fatica.

La pallinatura

  • Questo trattamento deve essere l’ultima operazione di finitura delle superfici interessate.
  • Dopo la pallinatura non sono ammessi trattamenti termici.

La scelta dei pallini dipende da:

  1. Tipo del materiale da pallinare.
  2. Dimensioni dei raccordi del pezzo.
  3. Rugosità finale richiesta.

La rullatura

  • Consiste nel deformare plasticamente un solido cilindrico mediante l’azione di uno o più rulli agenti sul pezzo in rotazione.
  • Si eliminano le rugosità superficiali prodotte dalle lavorazioni.
  • Si ottengono elevati incrementi di durezza superficiale e di resistenza a rottura.
  • Trattamento limitato a pezzi rotosimmetrici.

In figura è rappresentato un disegno indicativo della rullatura














Depositi elettrolitici: normalmente tutti i processi di riporti elettrolitici peggiorano la resistenza a fatica dei componenti trattati.
Anodizzazione: se la pellicola è sottile la resistenza a fatica viene migliorata; se la pellicola è spessa la resistenza a fatica viene ridotta.


Effetto intaglio

  • Si definisce intaglio ogni causa che turbi la distribuzione delle tensioni nella sezione di un pezzo.
  • Può essere:
  1. Esogeno quando le cause sono esterne o di natura geometrica quali ad esempio: fori, cave, ecc.
  2. Endogeno quando le cause sono di natura interna: inclusioni, porosità soffiature, ecc.
  • Gli effetti degli intagli sono quantificabili grazie al fattore di forma Kt.
  • Kt è dato dal rapporto tra la tensione massima in corrispondenza di una discontinuità e la tensione nominale nella zona della discontinuità.
  • E’ da notare che questa trattazione resta valida quando l’intaglio ha caratteristiche macroscopiche.


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